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S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 1990
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martedì 24 luglio 2012

Video lezioni con la tecnica dell'olio molle

Olio molle


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 2011

Dipingere ad olio molle: la stesura del fondo


La pittura ad olio molle su porcellana è una tecnica relativamente recente e forse non tutti sanno che la metodica esecutiva è molto differente da quella impiegata nelle tecniche tradizionali
Non si tratta infatti di usare semplicemente un medium diverso ma di procedere al decoro atraverso tappe diverse, che sono condizionate proprio dal mezzo impiegato e sono determinanti per la riuscita del lavoro. A dispetto dunque dell'apparente spontaneità del risultato finale, anche questo tipo di pittura, come tutte le tecniche di decorazione su porcellana, richiede una accurata pianificazione teorica per essere messa in pratica!
Il primo ostacolo che si trova ad affrontare il neofita dell'olio molle, e questo vale anche per chi abbia alle spalle una precedente esperienza di decorazione tradizionale, è la maggiore difficoltà a far aderire il colore sulla superficie ceramica a causa delle proprietà intrinsiche del medium che rendono più scivoloso l'impasto. A ciò si rimedia con la stesura di un fondo di base in tinta neutra che facilita l'attecchimento delle successive pennellate del decoro: solitamente si usa il color avorio che non ha incompatibilità chimica con le altre tinte e non ne compromette il risultato cromatico.
Anche il modo di stendere il fondo deve seguire una precisa metodica: dopo aver abbozzato il disegno con la matita vetrografica, se ne riempie tutta la superficie di contorno con l'avorio, che va steso con pennellate corte e incrociate, a pressione diversificata. Ad una prima serie di tocchi piatti -con pennello appoggiato per i suoi due terzi- che hanno il compito di depositare il colore, fa seguito, la spolveratura, che serve ad uniformare il colore e che viene eseguita con passaggi trasversali della punta del pennello, impugnato nella parte terminale del manico affinché il tocco sia più leggero. Alcuni decoratori sono soliti definire questo duplice movimento incrociato come effetto trama-ordito perchè ricorda l'incrociarsi dei fili in un tessuto.
Dopo aver completato il riempimento del fondo sul contorno del disegno è necessario effettuare la stessa operazione per l'interno del decoro: in questo caso la procedura è la stessa e cambierà soltanto il colore impiegato, che sceglieremo di tinta analoga al decoro finale ma un po' più chiaro. Ne basterà una sola tonalità per i particolari meno rilevanti, ad esempio per le foglie in una composizione floreale, ne occorreranno invece almeno due varianti per gli elemeti più importanti del dipinto, ad esempio i fiori o i frutti: una tinta più chiara a riempire le zone in luce, l'altra più scura per le zone in ombra.


testo Rossana Radaelli

effetto tamponato


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 2011

L'impasto del colore per il tamponato


Gli ingredienti sono gli stessi impiegati nella decorazione tradizionale, cambiano però le modalità di preparazione

Usereste il detersivo per stoviglie per sgrassare le piastrelle o, al contrario, il detergente per pavimenti per lavare i piatti? Certo che no! Eppure sono entrambi prodotti a base di sapone...
Lo stesso avviene nella pittura su porcellana, dove le diverse tecniche richiedono che il comune composto di base, il colore da terzo fuoco, venga miscelato in modo differente per adattarlo alle esigenze specifiche.

Nel caso della tamponatura, molto usata nella decorazione ceramica tradizionale, l'impiego della spugnetta in aggiunta o in alternativa al pennello richiede che l'impasto abbia due caratteristiche fondamentali: una migliore fluidità per facilitarne la stesura uniforme su ampie superfici, e asciugatura lenta per consentire il completamento del lavoro con maggiore tranquillità.

Cosa serve-Colore in polvere da terzo fuoco
-Essenza grassa
-Essenza di trementina
-Essenza di lavanda
-Piastrella e spatola

Procedimento
1) Preleviamo la polvere di colore e depositiamola sulla piastrella. La quantità dipende ovviamente dall'estensione della superficie da tamponare, però in questo caso è meglio abbondare perchè sarebbe davvero un disastro se il colore finisse a metà dell'opera: non avremmo il tempo di prepararne dell'altro prima che quello già steso sia asciugato!
2) Aggiungiamo l'essenza grassa nella proporzione di 1:2 (1 parte di essenza grassa ogni 2 parti di colore) e incominciamo ad impastare.
3) Ammorbidiamo l'impasto con qualche goccia di trementina, sufficiente ad ottenere un composto cremoso: fin qui l'impasto è lo stesso che prepareremmo per dipingere.
4) Aggiungiamo ora l'essenza di lavanda per fluidificare: la sua quantità dipende dal metodo di applicazione. Per la spugnatura è meglio che il colore sia di consistenza molto morbida, per la tamponatura deve essere semi-liquido.
Come in tutte le cose, basteranno un po' di esperimenti per trovare il dosaggio ideale.

testo -Rossana Radaelli-

sfondi evanescenti

La situazione più frequente nella quale si ricorre alla tamponatura è quella della realizzazione dei fondi in tamponato che costituiscono ottime basi dalle quali far "emergere" il decoro tramite un pennello inumidito nella trementina:
Una comune occasione d'impiego della spugnatura è invece nelle aree delimitate dal delineo a pennino, dove può sostituire la coloritura "tirata" a pennello, rendendo più rapida l'esecuzione del lavoro:
Ed infine un uso combinato delle due tecniche: nel viso che vedete qui sotto l'incarnato è stato ottenuto con il tamponato e le sfumature con la spugnatura (è importante eseguire entrambe le operazioni sul colore ancora umido!)


Tamponato combinato a spugnatura


© Rossana Radaelli-

Spugnatura e tamponato

Sono come le due facce di una stessa medaglia: diverse tra loro ma unite da una base comune


Nella storia della decorazione su porcellana le tecniche a tamponato occupano un posto di rilievo: l'esigenza di dare uno sfondo colorato al decoro in primo piano era infatti sentita sin dall'antichità, quando si lavorava soprattutto a pennello, ed è presente anche ai giorni nostri, quando il compito ci è facilitato dalle pratiche spugnette in materiale sintetico.

Spugnatura e tamponatura rappresentano le due modalità attraverso le quali mettere in atto le tecniche appena descritte:

La spugnatura consiste in un uso più immediato della spugnetta, che viene caricata direttamente nel colore e quindi applicata sul pezzo da dipingere.
Questo metodo è impiegato soprattutto per colorare zone circoscritte ed il colore deve avere consistenza piuttosto fluida.

Il tamponato è invece l'ideale per la stesura di fondi e per riempire ampie aree di decorazione: si attua picchiettando la spugnetta asciutta sulla superficie precedentemente dipinta a pennello.
Il colore deve essere un po' più consistente di quello usato per la spugnatura ma deve asciugare molto lentamente perchè quando si secca la spugna rischia di asportarlo anzichè di sfumarlo.

Molte sono le situazioni nelle quali si può ricorrere a questa metodica, nei prossimi articoli le esamineremo in dettaglio.

© Rossana Radaelli-11.06.06

Olio molle

L'impasto del colore nella tecnica ad olio molle

Molte sono le scuole di decorazione che utilizzano questo medium per l'impasto dei colori: indipendentemente dallo stile adottato la procedura è sempre la stessa

L'olio molle è una resina vegetale che conferisce al colore la particolarità di non asciugare mai (anche a distanza di mesi!) se non quando viene sottoposto a cottura. I colori impastati con l'olio si possono quindi preparare con largo anticipo in modo da essere già pronti al momento del bisogno e l'unica precauzione da osservare è quella di tenerli in un recipiente chiuso per evitare che assorbano polvere dall'ambiente circostante.
Contrariamente a quanto ho fatto quando vi ho descritto l'impasto con i medium tradizionali, non vi fornirò dosaggi precisi perchè.......semplicemente perchè non esistono!
Ogni decoratore adotta un proprio impasto ideale che, essendo gli "ingredienti" impiegati sempre gli stessi, si contraddistingue unicamente per la consistenza: c'è chi preferisce dipingere con un colore morbido e lucido e chi invece lo preferisce opaco e duro, allungandolo durante l'uso....vi suggerisco di fare qualche prova per scoprire quello che vi si addice, intanto, adottando il motto latino in medium stat virtus io vi descrivo la procedura che sta a mezzo fra questi due estremi.
Cosa serve:
-Un piastrella e la spatola a coltello
-Olio molle
-Colore in polvere da terzo fuoco
Procedimento:
1) Preleviamo la polvere di colore dal vasetto con la punta della spatola e appoggiamolo sulla piastrella pulita: visto che l'impasto si può utilizzare anche a distanza di molto tempo dalla preparazione possiamo permetterci di non lesinare sulla quantità!
2) Produciamo un incavo al centro del mucchietto di colore e versiamovi qualche goccia di olio, quindi impastiamo con la spatola cercando di amalgamare bene gli ingredienti e schiacciando gli eventuali grumi di polvere
3) Lavorando l'impasto aggiungiamo ancora un po' d'olio sino ad ottenere un composto denso, dall'aspetto setoso e opalescente.


Fonti - Rossana Radaelli-

lunedì 23 luglio 2012

Lezione d'equilibrismo


Lezione d'equilibrismo

Quando l'oggetto da dipingere ha forma complessa o dimensioni al di fuori degli standard il decoratore è costretto a vere e proprie evoluzioni in punta di pennello...

Se dipingere un piatto non presenta particolari difficoltà, nemmeno per un principiante, la situazione si complica quando ci si appresta a decorare un vaso, soprattutto se di grosse dimensioni, oppure una scatolina dai bordi non pianeggianti o anche le piastrine in porcellana per gioielleria: tutti oggetti che non si possono maneggiare tanto agevolmente!
Vediamo allora come si possono trattare anche questi pezzi "difficili" in modo da renderne più semplice la decorazione.

Per i vasi e, in generale, per tutti gli oggetti cavi il trucco c'è e consiste nell'impugnare il pezzo dall'interno anzichè dall'esterno, infilando la mano destinata al sostegno direttamente dentro il vaso, se questo è di dimensioni medie, oppure aiutandosi con un supporto improvvisato da infilare nell'imboccatura se il vaso è più piccolo: potremmo usare un cucchiaio da cucina portato allo spessore giusto con qualche giro di Scottex.

I vasi di grandi dimensioni diventano troppo pesanti da sostenere con la mano: è opportuno in questi casi ricorrere alla torniella o, meglio ancora, a quei supporti girevoli usati come appoggio per gli apparecchi televisivi che hanno uno spessore di pochi centimetri e permettono di limitare l'altezza già elevata dell'oggetto.

Se poi vi riesce difficoltoso lavorare in verticale con il braccio a mezz'aria potete ricorrere ad un appoggio: qualche grosso libro impilato può essere sufficiente per i vasi medio alti, mentre per quelli più voluminosi basterà darsi un'occhiata in giro per scoprire che avete già in casa qualcosa di adatto: un fustino di detersivo, un portaombrelli, un seggiolino da spiaggia pieghevole.....sono solo alcuni dei sostegni che mi è capitato d'improvvisare!

I puristi della decorazione staranno già inorridendo ma.....perchè formalizzarsi se abbiamo trovato una soluzione pratica e comoda al problema?! ;-)

© Rossana Radaelli-

Disegnare con il pennino


S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 1993


Disegnare con il pennino

Molti dei più bei decori su porcellana sono eseguiti a pennino e successivamente colorati a pennello: direi che è un buon motivo per apprendere tutti i segreti di questa tecnica!

Per l'esecuzione di un buon lavoro a delineo sono necessari solo tre strumenti: la cannuccia col pennino, che trovate in cartoleria, il delineo, un ichiostro speciale ottenuto dal colore in polvere mescolato con il medium, che trovate in colorificio e.....un po' di pazienza, che dovrete necessariamente ricercare all'interno di voi stessi!
Fra tutte le tecniche di decorazione della porcellana questa è infatti quella che richiede maggior concentrazione ed esercizio, però bisogna anche riconoscere che ripaga il più delle volte lo sforzo con il risultato, cosa che non sempre succede con altre tecniche apparentemente meno impegnative...
Il segreto principale che sta alla base di un lavoro perfetto è sicuramente quello di avere una mano ben ferma nel tracciare il disegno, ma è una dote che si può acquisire con il tempo e con un po' di allenamento.

Un altro fattore condizionante è la fluidità del delineo: se il delineo è troppo liquido il pennino scivola sulla porcellana e lascia un tratto sbiadito; se invece il delineo è troppo denso il pennino non scorre, il tratto è grossolano e discontinuo.

Infine il risultato è subordinato anche al modo in cui viene fatta la ricarica del colore sul pennino: una ricarica incompleta costringe infatti a continue interruzioni per il rifornimento così che l'armoniosità del disegno potrebbe risentirne.

Non scoraggiatevi però: bastano un minimo di attenzione, qualche accorgimento e, come già detto, un po' di pazienza per intraprendere una tecnica che vi darà sicuramente molte soddisfazioni.

Rossana Radaelli

disegnare sulla porcellana



Prima di tutto un consiglio: non disegnate direttamente sulla porcellana! Anche se siete molto bravi nel disegno a mano libera è preferibile fare uno schizzo preparatorio su carta per alcuni buoni motivi:



-La matita vetrografica aderisce a fatica sulla superficie della porcellana e la sua resa non è la stessa degli altri supporti ai quali siete abituati (è vero che si potrebbe usare un pennarello ma il disegno così ottenuto è molto delicato e si rovina facilmente).
-Si può modificare l'immagine originale, semplificandola e sfrondandola dei particolari non strettamente necessari.
-E' possibile riprodurre lo stesso decoro su svariati oggetti e ciò si rivela molto utile nel caso della decorazione di servizi di piatti o di set di coordinati.
-I modelli su carta, se tenuti in un apposito archivio, possono essere conservati e riutilizzati anche a distanza di tempo.

Materiale necessario
-Carta da lucido, cioè quella carta semitrasparente, venduta in fogli singoli o confezionata in album, reperibile in cartoleria, in colorificio e nel reparto cancelleria dei supermercati.
-Pennarello indelebile a punta sottile preferibilmente di colore blu (vi spiegherò poi il perchè...)

Metodo
1) Prendiamo il foglio di carta da lucido e ritagliamone una porzione di misura e forma analoghe alla zona da decorare. L'esempio più semplice potrebbe essere quello di un piatto rotondo: in tal caso dobbiamo ritagliare un cerchio di diametro uguale a quello del piatto.
2) Appoggiamo la carta così ritagliata sul disegno da copiare e ricalcalchiamolo con il pennarello. Tutto qui!
Rossana Sanelli



L'impasto del colore


L'impasto del colore nelle tecniche tradizionali

Un colore preparato male può arrivare a compromettere la riuscita del decoro...mettiamo molta cura, dunque, nell'effettuare questa operazione!

Una delle maggiori difficoltà che deve affrontare chi si accosta alla pittura su porcellana, soprattutto se proviene da esperienze artistiche in altri settori, è quella di adattarsi al fai da te nella preparazione dei colori. Sono stati scritti molti libri sull'argomento e si possono frequentare i corsi pratici tenuti da bravi artigiani però..... un dato è certo: bisogna rassegnarsi all'evidenza che il dosaggio di polveri e medium è sempre e comunque fatto ad occhio ed occorre un po' d'esperienza per imparare a farlo bene! Avete presente l'oscura sigla q.b. (usata come abbreviazione di quanto basta) che tanto spesso s'incontra leggendo le ricette di cucina? Ebbene la ritroverete altrettanto di frequente sulle pagine di questa guida... ;-)
Vediamo innanzitutto i materiali necessari:

- colori in polvere da terzo fuoco
- essenza grassa
- essenza di lavanda
- essenza di trementina
- una piastrella bianca ed una spatola

Ed ora il procedimento:

1) Con la spatola prelevate il colore in polvere dal contenitore e ponetelo sulla piastrella....la quantità? Naturalmente q.b. all'esecuzione del decoro (vi avevo avvertito!). Scherzi a parte, è evidente che questo parametro è del tutto opinabile anche se, come regola generale, è meglio preparare poco colore per voltaperchè ha la tendenza ad asciugarsi in fretta.

2) Sempre con l'aiuto della spatola suddividete il colore indue mucchietti delle stesse dimensioni

3) Prelevate dal flacone l'essenza grassa e posatela sulla piastrella accanto al colore (alcuni flaconi sono provvisti di dosatore, in caso contrario usate ancora la spatola). La quantità di essenza grassadev'essere equivalente a quella di un solo mucchietto di colore

4) Impastate il colore, muovendo la spatola sia in senso circolare che dall'alto verso il basso, cercando di schiacciare tutti i grumi di polvere

5) Aggiungete alcune gocce di trementina per fluidificare il colore: la quantità dipende, in questo caso, dal tipo di decoro da eseguire (approfondiremo l'argomento in un prossimo intervento)

6) Se volete mantenere fluido più a lungo il colore potete sostituire del tutto o in parte la trementina con essenza di lavanda.

© Rossana Radaelli-

Miscele di essenze e colori





Parlando dell'impasto dei colori nelle tecniche tradizionali vi avevo accennato alla necessità di adattare la consistenza del colore al tipo di decoro da realizzare. Vediamo ora in dettaglio la miscele base, le sue varianti e le rispettive possibilità d'impiego.

Miscela di base
Ingredienti: 2 parti di colore+1 parte di essenza grassa+trementina q.b.Aggiungendo poca trementina si ottiene un impasto cremoso che è adatto alla realizzazione dei decori a piccole pennellate, come sono ad esempio i fiordalisi in stile Limoges e, in generale, tutti i fiori dipinti a mano libera (non-ti-scordar-di-me, roselline, violette, etc.)
Aggiungendo invece abbondante trementina si ottiene un colore più fluido che è indicato per i lavori di tamponato e per il riempimento delle aree circoscritte dal delineo (tenendo presente comunque che la rapidità d'asciugatura presuppone una certa abilità nel tirare il colore!)

Miscela alla lavanda
Ingredienti: 2 parti di colore+1 parte di essenza grassa+lavanda q.b.
Usando l'essenza di lavanda in alternativa alla trementina si ottiene la mescolanza ideale per colorare l'interno di un decoro a pennino perchè il colore mantiene la sua fluidità più a lungo facilitando la stesura.
Usando la lavanda in aggiunta alla trementina, indipendentemente dalla consistenza dell'impasto, si rallenta comunque l'asciugatura del colore e vengono agevolati tutti i decori su superfici estese.

Miscela alla copaivaIngredienti: 3 parti di colore+1 parte di olio di copaiva+lavanda q.b.L'olio di copaiva è entrato nell'uso dei ceramisti europei da poco più di vent'anni ma non è ancora riuscito ad imporsi, forse perchè i vantaggi che vanta nei confronti della tradizionale essenza grassa (è inodore, meno denso e più facile da impastare) non sono tali da giustificare il costo più elevato...e poi, ammettiamolo: le abitudini sono difficili da cambiare! Non a caso il suo impiego più frequente, qui da noi, è nelle tecniche moderne, dove viene preferito all'olio molle o miscelato con esso, quasi a voler significare che con la tradizionale pittura su porcellana non ha niente a che vedere!
(fonte Rossana Radaelli)

come fare


Decorare la porcellana a 3° fuoco:  alchimia di metalli ed essenze


Questo tipo di decorazione detta anche "sopra vetrina" si ottiene applicando i colori sull'oggetto già "cristallinato" (lucido) e quindi già sottoposto a due precedenti cotture;
dopo la decorazione l'oggetto sarà sottoposto ad una successiva cottura (o più) ad una temperatura media di 760°C / 780°C. (ogni colore ha una sua ottimale temperatura di vetrificazione)
Per questo viene preferita la porcellana, che ha un grado di durezza e resistenza alle temperature più alto rispetto alla meno nobile e più giallognola ceramica.

I colori usati sono essenzialmente degli ossidi metallici con aggiunta di un fondente (essenza grassa) e si presentano come polveri da miscelare con resine e olii in buona parte ottenuti dalla distillazione di vegetali (trementina, lavanda, copaiba, ecc.).
Decorare sulla porcellana richiede una mano ferma e precisa. La precisione è una virtù fondamentale da acquisire.

Regole importanti:
  • Alcuni colori sono incompatibili e non possono essere mescolati insieme:
    ad esempio non si mescolano mai i rossi e i marroni con il giallo, poiché in cottura i primi tenderanno a scomparire.
  • Per effettuare un corretto uso dei pennelli e dei colori è basilare capire l’importanza del rapporto fra la pennellata e gli effetti ottenuti dalla sua pressione o scivolamento. I colori costano molto, così come i pennelli. E’ fondamentale infatti usare solo quelli di ottima morbidezza e qualità.
  • Decorare la porcellana può essere affascinate per i risultati ottenuti , ma occorre impegno e tenacia. Chiunque puo’ ottenere dei discreti successi.
  • Dipingere su una base liscia e su oggetti di varie forme, non è così semplice come può apparire ad un occhio superficiale. Occorrono  metodo, tecnica, abilità manuale e allenamento.
    Tutte queste capacità, si ottengono sviluppando delle doti che per alcuni soggetti possono essere innate e per altri dovranno essere acquisite.

Rispetto e rigore dei materiali
  • Un elemento fondamentale da rispettare, deve essere sempre e comunque la pulizia;
    la perfetta pulizia degli oggetti usati e l’ordine nel riporli.
  • La pulizia risulta essere fondamentale perché in cottura i colori possono subire modificazioni. Se, per scarsa igiene si lascia il lavoro esposto alla polvere, dovrà essere cancellato, perché non sarà più possibile eliminarla. Diversamente i suoi residui brucerebbero durante la cottura e lascerebbero scoperte delle parti bianche di porcellana, rovinando il lavoro.
  • E’ fondamentale usare i pennelli in modo corretto.
Come si fa
  1. Il disegno, se necessario, si esegue con un’apposita matita grassa, dopo aver pulito bene la porcellana con alcool.
  2. Esistono molte tonalità di colori, ma hanno uno svantaggio: costano molto !
    Un corretto uso implica un costante dosaggio per evitare gli sprechi.
    Dosare la preziosa polverina colorata nella quantità idonea all’esecuzione del lavoro, risulta essere il miglior metodo.
    I colori vanno presi con la punta di una spatolina flessibile, dagli appositi barattoli e
    posizionati a mucchietti sopra una lastra di porcellana o di vetro.
  3. La funzione dell’essenza grassa risulta essere di fondamentale importanza per effettuare il decoro .
    Essa viene utilizzata mescolandola nella giusta misura insieme al colore e, a seconda dei casi, all’essenza pura di trementina, o di lavanda (asciuga più lentamente), o altro.
    Non bisogna mai eccedere nella quantità perché essa risulta “ingrassare” in modo eccessivo il preparato, producendo una miscela finale inutilizzabile.
  4. I dipinti su porcellana a 3° fuoco, sono destinati a fissarsi indelebilmente nel tempo, penetrando sotto la vetrinatura della porcellana. Quindi sono assolutamente sicuri anche per la consumazione dei cibi (è il caso di piatti e stoviglie), per i lavaggi in acqua bollente o lavastoviglie. Solo la rottura della porcellana comporterà la fine dell’esistenza del dipinto. Per fissare il colore però, occorre cuocere i colori a 780°circa.
    La cottura è fondamentale e i risultati ottenuti sono a volte sorprendenti e molto diversi dalle nostre aspettative.
  5. La cottura avviene in un forno per porcellana e ceramica.
    La cottura si effettua per gradi e lentamente nel giro di 7 o 8 ore.
    Generalmente si cuoce la sera, per provvedere al raffreddamento, ancor più graduale,  durante l’intera notte e la mattinata successiva.
  6. L’oro usato per bordi e ghirlande è oro zecchino in polvere finissima,  miscelato ad un composto che lo rende fluido per la stesura a pennello. Può essere a 32 o a 24 carati  e necessita di una cottura successiva  a temperatura più bassa.
  7. I lustri sono anch’essi derivati da metalli. Non si mescolano ai colori e necessitano di un apposito diluente. Cuociono alla temperatura dell’oro. Sono usati, insieme ad altri materiali, nella tecnica scandinava. 

Se desiderate cimentarvi in quest’entusiasmante alchimia, sarò lieta di illustrarvi    tutti i segreti.  Buon lavoro !