rondini

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S.Todeschini - colori a 3° fuoco su porcellana - 1990

I Todeschini ...un ramo secondario




                     Come in ogni grande albero, ci sono rami importanti che si dipartono dal grande tronco e svettano verso l'oltre incuranti dell'accozzaglia dei rami secondari, anch'essi protesi ma dei quali nessuno si cura. Rami intricati che a volte non hanno una direzione precisa, a volte preda dei venti, a volte troncati dal volere dell'uomo. Al loro interno però scorre la stessa linfa dell'albero e misteriosamente, nei cerchi tracciati dai secoli, qualcosa di particolare si ripresenta.

                     La mia famiglia appartiene a uno di questi rami secondari dei "Todeschini di Germanedo" che, forse per legame, o più probabilmente per contrarietà, dal paese non si è mai mossa.  Dunque più che di rami, si potrebbe parlare di radici "secondarie", ben infisse nel suolo roccioso alle falde del Resegone. Fatto sta che dai brandelli sfilacciati di memoria di chi non c'è più, o dalle poche tracce rimaste, riaffiora un motivo persistente nelle varie generazioni che si sono succedute e che proseguono dopo di noi. Una ingestibile mania di imbrattare carta e tele per reinterpretare la realtà. 

Si, va bé la solita storia! Poi scopri che l'incidenza di certe caratteristiche peculiari è la stessa che c'è nell'intera popolazione e con i vegetali non centra niente! 
Comunque sia, l'occasione mi è propizia per raccogliere qui un po' di ricordi dei miei avi,      e per dirla alla Don Lisander:
  
"Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'é fatto apposta!"


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