DAL CATALOGO DELLA MOSTRA " I TODESCHINI una famiglia di artisti" - Introbio - Lc - dicembre 2017
PREFAZIONE DI GIANFRANCO SCOTTI
I Todeschini costituiscono la più antica e ramificata dinastia di costruttori edili operante nel Lecchese a partire dal XVII secolo. Originari di Germanedo, dove il cognome è diffuso già nel XVII secolo, i suoi rami più importanti si trasferirono a Lecco nel corso dell'Ottocento, suddividendosi ancora in altre diramazioni tutte dedite all'edilizia. Il primo di cui si ha notizie è Bernardino, nato nel 1663 circa, capostipite dei rami principali tuttora fiorenti.
Fra le principali opere pubbliche costruite dai Todeschini sono almeno da ricordare il cimitero monumentale di Lecco, realizzato fra il 1880 e il 1882 dall'impresa di Bernardino (1819-1901) su progetto del lecchese Ingegner Enrico Gattinoni e il campanile della Basilica di San Nicolò, completato nel 1904 su progetti degli Ingegneri Gattinoni e Cerutti e costruito dall'impresa di Martino (1867-1934), discendente da Francesco (1692), primogenito del capostipite Bernardino. Fratello di Francesco è Giovanni, capostipite di tutti gli altri rami della famiglia. Suo nipote Pietro, nato nel 1770, nel 1812 lavora alla Chiesa di Pescarenico e fa parte della Commissione dell'Ornato del Comune di Lecco; suo figlio Giovanni, nato nel 1796, lavora col Bovara all'Ospedale e alla Basilica di Lecco.
Suo figlio Pietro Bernardino (1824-1879) è premiato a Brera nel 1843 e si laurea in Architettura, segnalandosi nell'ambito lecchese come un professionista assai stimato, membro della Commissione dell'Ornato nel 1825 (Borghi, 1975, p.44, nota 39). Sarà l'ultimo del suo ramo ad occuparsi di edilizia. Nel 1856 sposa Lucia Stoppani (1835-1906), sorella dell'Abate e ne avrà otto figli fra i quali Giovanni Battista (Lecco 1857-Milano 1938) che si dedicherà alla pittura con risultati eccellenti. Fratello minore di Giovanni Battista è Carlo, nato nel 1865, intagliatore in legno, pittore e collezionista di importanti dipinti, perlopiù del XVII secolo (ma figurano anche artisti del XIX secolo, come Roberto Fontana, Giuseppe Molteni, Giacinto Gigante) che alla sua morte, avvenuta nel 1937, legherà ai Musei lecchesi fino a quel momento privi di una pinacoteca.
Suo figlio Pietro Bernardino (1824-1879) è premiato a Brera nel 1843 e si laurea in Architettura, segnalandosi nell'ambito lecchese come un professionista assai stimato, membro della Commissione dell'Ornato nel 1825 (Borghi, 1975, p.44, nota 39). Sarà l'ultimo del suo ramo ad occuparsi di edilizia. Nel 1856 sposa Lucia Stoppani (1835-1906), sorella dell'Abate e ne avrà otto figli fra i quali Giovanni Battista (Lecco 1857-Milano 1938) che si dedicherà alla pittura con risultati eccellenti. Fratello minore di Giovanni Battista è Carlo, nato nel 1865, intagliatore in legno, pittore e collezionista di importanti dipinti, perlopiù del XVII secolo (ma figurano anche artisti del XIX secolo, come Roberto Fontana, Giuseppe Molteni, Giacinto Gigante) che alla sua morte, avvenuta nel 1937, legherà ai Musei lecchesi fino a quel momento privi di una pinacoteca.
Gianfranco Scotti
Gian Battista Todeschini - 1890 - Ritratto dello zio Antonio Stoppani - Leccco Galleria Comunale d'Arte
Altri Dipinti di Gian Battista Todeschini
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